*Attenzione post di disambiguazione *
Eh si, perché è bella, dolce ma è pur sempre fatta coi limoni!
Questo blog nasce un po’ come è nata la legge della gravitazione universale, con la differenza che a Newton gli è caduta in testa una mela, a me è caduta in testa una caterba di limoni. La mia teoria? Intorno a me gravita sempre qualche bel limone, che si trova lì per una legge universale per cui qualsiasi cosa io faccia devo trovare il modo per complicarla.
N.B. Per limone non intendo quella cosa divertente che si fa in due o più e, se succede, anche in quel caso saranno sicuramente guai!
Perciò si, sto per scriverlo! Se la vita mi dà limoni io ci faccio una limonata…o una delizia a limone che è meglio!
Allora da dove partiamo? Nell’ultimo anno ho cambiato ben tre città, quattro lavori, cinque o sei shampoo, qualche smalto…zero uomini (difficile socializzare, soprattutto con le nuove vite). Per tirare le somme, non ci ho capito un cazzo.
Quando la vita ti dà un limone, talmente grande da sembrare un cedro, è un po’come ruzzolare dal marciapiede in centro: ti chiedono “tutto ok?” e tu rispondi “si grazie non mi sono fatta nulla” e cerchi di camminare disinvolta nonostante la caviglia fa un male boia e vorresti urlare un porcaputtana in versione Albano Carrisi. La legge di murphy in questo caso è: puoi camminare disinvolta quanto vuoi, ma prima o poi la caviglia ti si gonfierà e zoppicherai con dolore.
Dopo aver preso un cedro in testa, ruzzolato dal marciapiede, zoppicato disinvolta tra la folla vi scrivo la mia ricetta sbagliata.
Delizia al limone
Ingredienti:
Limone bello grosso
Mobbing al lavoro
Cambio città
Viaggio a Dublino
Americano sceneggiatore con occhi azzurri di Detroit
Colpo di fulmine al Temple Bar
Nuovo lavoro
lavoro lavoro lavoro unicamente lavoro e solo lavoro
Solitudine, tremenda e bastarda solitudine
Cambio città
Nuovo lavoro
Meno lavoro, ma di merda.
Procedimento:
Prendete un limone bello grosso e ignoratelo con la convinzione che siete abbastanza forti da canalizzare il dolore, il vuoto, l’assenza in un nuovo inizio. Un piccolo trucchetto per ignorarlo bene è quello di trovarvi tre lavori e candidarvi per una borsa di studio.
Una volta ottenuta mescolate insieme la felicità, le enormi aspettative, l’entusiasmo e la paura (bella) per la nuova avventura. Assaggiate e, siccome sarà troppo dolce, smorzate il tutto con una dose di mobbing perchè siete stati voi ad andarvene e non loro a cacciarvi.
Successivamente acquistate un biglietto solo andata Roma-Milano poi prendete gli ultimi 8 anni della vostra vita e lentamente dimenticateli (questo è un passaggio fondamentale per la corretta riuscita della ricetta).
Nel frattempo fate un viaggio a Dublino e innamoratevi di uno sceneggiatore dagli occhi azzurri e dal cognome italiano, che vive a Detroit e vi offre wiskhy al Temple Bar. Scrivetevi per un po’ di tempo sognando di incontrarvi ad Amsterdam e fare colazione con una fetta di torta di mele da Winkel. Decidete poi che è meglio non soffrire più di amore platonico e tagliate corto.
Finito il master cominciate a prendere confidenza con un nuovo lavoro, anzi un nuovo stage. Avete preso confidenza? Adesso lasciate che si prenda tutta la vostra vita! Se non state scalpitando come un orso catturato in cattività e messo in gabbia avete sbagliato qualcosa, altrimenti procedete con l’aggiunta massiccia di solitudine (vi consiglio quella che si sente anche con tanta gente intorno). Siete quasi a buon punto! Se non vi sembra ancora un bel pasticcio prendete delle decisioni, in particolare: tornare nella città in cui siete nati, trovare un nuovo lavoro, ma di merda, lasciare il nuovo lavoro di merda.
A questo punto, dopo aver concluso che un viaggio a Detroit è un tantino azzardato, prendete un traghetto direzione Positano, sedetevi a un tavolo da La Zagara, godetevi il panorama e ordinate una Delizia al Limone, per il resto contattate un buon psicoterapeuta.
Se siete arrivati fin qui per la ricetta del tipico dolce amalfitano ecco la vera delizia a limone.
