Ho sempre desiderato un cavallo bianco

by on

Stamattina ho avuto la brillante idea di curiosare su facebook, diciamo che non è un’abitudine che mi riguarda.
Solitamente tutto ciò che faccio è scorrere la bacheca, leggere qualche articolo dal titolo accattivante e imbattermi in qualche scoop un po’ sadico, tipo dedurre da una galleria di foto scattate il primo maggio che tizio e caia si sono lasciati e, a quel punto con la smania di chi non vede l’ora di divulgare la notizia con fare meravigliato, faccio i dovuti aggiornamenti alle persone che prestano la giusta attenzione che merita il caso.

Stamattina mi sono svegliata magnanime e ho addirittura scritto sulla bacheca di una certa Viola per augurarle buon compleanno (cosa che ha stupito anche me devo dire).
Fatto il danno, non contenta mi sono messa a scorrere tra l’elenco dei nomi delle persone che avrebbero compiuto gli anni nei giorni a venire, spinta dalla curiosità di sapere il compleanno di chi avrei ignorato durante tutto il prossimo mese circa.

Ebbene si dice che la curiosità è femmina, ma io dico che stavolta la curiosità è stata proprio stronza!

Mi imbatto in una foto così dissacrante che immediatamente cattura la mia attenzione,ma in maniera strana, è stato come trovarsi di fronte Babbo Natale il 15 di agosto.

La foto ritraeva una giovane donna in abito bianco, pomposo, di quelli che si usano per spo..spo..non riesco a dirlo! E il nome della donna ritratta era lo stesso della bambina con cui solo 24 anni fa condividevo la faticosa operazione di cambiare il pannolino a cicciobello.

Devo ammetterlo, mi ha fatto uno strano effetto, cioè mi ha fatto molto effetto!
Come se all’improvviso avessi addirittura dimenticato di respirare (non che mi venga facile solitamente), ho provato un’ emozione mista e mutante, che in partenza sembrava più sgomento, poi disgusto, pietà, compassione e poi è sopraggiunta la tristezza.

(ed è pure lunedì, no non è vero, è mercoledì ma è come se lo fosse!)

Menomale che non ho il ciclo sennò la metro l’avrei presa in fronte stamattina!

Continuo a ripetermi che me lo dovevo aspettare.
Dopo l’amica delle superiori e quella delle medie, entrambe con prole, la severa legge di Murphy, che non fa sconti a nessuno, prevede che si sposi la tua amichetta d’infanzia, quella a cui facevi concorrenza nella vendita dei braccialetti di filo intrecciato, la stessa che incontravi i pomeriggi dopo la scuola per fare i compiti insieme e una volta a casa sull’assegno non c’era nemmeno una cancellatura.

Insomma lei, compagna di giochi, rivale in affari, suonatrice di piano, cantantessa lirica, laureata in scienze dell’educazione, a soli 24 anni ( ne compirà 25 a breve, cosa che ignorerò) era lì sorridente e felice, con un mazzo di begonie rosa antico fra le mani, i capelli raccolti e il gonnellone di tulle, sotto braccio al padre che la accompagna con cura e riserbo verso l’uscita della casa natia, la stessa casa che ospitava i soffioni pieni dei nostri desideri.cavallo bianco
Il mio con dentro racchiuso il desiderio di un cavallo bianco da cavalcare, che non è mai arrivato.
Il suo, non ho mai saputo quale desiderio racchiudesse ma, a questo punto, spero tanto che racchiudesse il sogno dell’abito bianco, il mazzo di begonie e l’amore della sua vita perchè significherebbe che ad oggi posso ancora nutrire un briciolo di speranza per il cavallo bianco.
Che dite comincio a pensare a come chiamarlo?

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