Pomodori secchi alla fermata del treno

by on

Mi succede una cosa strana, a dire il vero quelle normali si contano sulle falangi di un dito,il pollice.

Ci sono dei periodi in cui la mia cucina subisce delle contaminazioni culinarie provenienti dalla storia da poco archiviata.

Ho potuto rendermi conto come nella mia dieta appaiano ingredienti che prima non subivano la mia considerazione. La cosa divertente è che sono come delle fasi. Per un po’ e dopo un po’ dall’archiviazione della pratica sentimentale mi fisso su un ingrediente, elemento principale o secondario di una cena, a volte, o meglio quasi sempre, l’unica cena condivisa.
Non ho capito bene secondo quale logica scelgo l’igrediente, ma non mi sollazzo molto a pensarci e decido che forse è lui a scegliere me.

C’è stata una fase Indie, il menù prevedeva riso al curry con funghi selvatici saltati in padella. Poi ho capito che il basmati non mi appagava e ho lasciato perdere. Totale: ci ho messo un paio d’anni a finire il chilo di riso e a cestinare lo stronzo.

Passiamo alla fase del petto di pollo alla piastra, diciamo che qui la vettovaglia potrebbe anche essere inglobata in una macrocategoria più ampia, quella delle proteine, oppure pensandola in maniera differente potrei considerare l’ingrediente in questione un’altra macrocategoria, quella vietatami, ossia i carboidrati!
Direi che in questo caso l’influsso culinario è stato abbastanza importante e, nonostante questa rientri nelle pratiche di semplice archiviazione e immediato smaltimento,( si arriva chiaramente a capire che assomigliava più ad una puntata di Dottor Oz intervallata da spot pubblicitari di attrezzi per il fitness che ad una puntata di Uomini e Donne) continuo a preferire le proteine ai carboidrati, ma puramente per questioni funzionali.

L’ultima cena (un po’più intima rispetto a quella famosa) prevedeva nel menù due portate: una pasta con broccoletti siciliani, carote e pomodori secchi, infine insalata di finocchi con grani di melograno. Il ragazzo aveva stile.
I pomodori secchi vennero aggiunti alla fine, dopo che c’eravamo annusati e avevamo condiviso piacevoli fatiche e sensazioni fragorose. Forse si sentiva ispirato e ha deciso di dare uno sprint ai broccoletti.

Compro ancora pomodori secchi, paradossalmente è la prima cosa che metto nel carrello perchè i tizi del supermercato li mettono all’inizio insieme alle olive e ai lupini, subito prima dei legumi secchi e appena dopo le patate e le cipolle.

Pomodori secchi mi ha visto alla fermata del treno.

Quel giorno, oltre al fetore della stazione sentivo qualcos’altro nell’aria. Una di quelle sensazioni che irrompono con un fare inaspettato tale da sentirti quasi violentato.
Incrociare qualcuno che non vedi da tempo e con il quale hai degli affari in sospeso.
Ho ignorato la sensazione continuando a camminare con passo veloce per raggiungere il binario 4.
Salgo la rampa di scale velocemente inveendo col pensiero contro la giovane coppietta che sembra non sapere in quale mondo aberro sia precipitata.
Gradino dopo gradino il campo visivo si allarga facendomi intravedere prima la cima delle scale, poi una cinquantina di paia di piedi, con rispettive scarpe, un centinaio di gambe e in ultimo una faccia familiare.
Quella che finora ho tanto desiderato  di non incontrare quanto di rivedere all’improvviso.

Ora è lì, materializzatasi tutt’ad un tratto dall’ultimo gradino delle scale lerce. Ci rimane per il tempo di strattonare il mio sguardo e rivolgerlo altrove, più o meno quanto impiega Belen a pubblicare un nuovo selfie su instagrm.

Guardo altrove, anzi guardo il cuore che nel frattempo è finito tra il binario 4 e il binario 3, lo vedo lì che si sbatte come un epilettico in piena crisi e ascolto il cervello che si sta chiedendo con fare altezzoso e un sigaro in mano perchè quell’organo si affanna così tanto.

Piove. Mi allontano e raggiungo un angolo riparato esule da presenza umana.

Mi trovo in una situazione difficile adesso. Ho visto pomodori secchi alla fermata del treno e ancora non ho smesso di mangiare pomodori secchi.

Ancora tu non mi sorprende lo sai
ancora tu ma non dovevamo vederci più?
E come stai? Domanda inutile
Stai come me e ci scappa da ridere.
Amore mio ha già mangiato o no
Ho fame anch’io e non soltanto di te

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